In psichiatria è chiamato Insight e indica il grado di consapevolezza di malattia, l’intuizione dei propri sentimenti, delle proprie emozioni e dei moventi del proprio comportamento.

Serie 3, post #5. L’ora della capecitabina
Ho impostato la sveglia sul cellulare per ricordarmi di prendere le mie nuove pillole ogni mattina alle 8:30 dopo colazione e ogni sera alle 20:30 dopo cena. Il bip bip della sveglia annuncia e mi ricorda ogni mattina e ogni sera che sì, sono “tecnicamente guarita” e tuttavia sono ancora una paziente oncologica. Ma c’è del buono in ogni cosa…

Kintsugi Project. Storie di donne-albero. Caterina
Nell’agosto del 2017, proprio in un periodo in cui la sua buona abitudine alla prevenzione si è impigrita, Caterina sente un nodulo al seno destro. Ecografia e mammografia fanno dire alla dottoressa: «E che ti devo dire, Caterì: questo è un tumore».

Serie 3, post #4. Come in un film di Nolan
Mentre sono nel Gantry della radioterapia, non so perché penso a “Interstellar”, il film di Nolan in cui un gruppo di astronauti viaggia attraverso un buco nero in cerca di una nuova casa per l’umanità, un futuro possibile fra le stelle, ché la Terra è sempre più inospitale.

Serie 3, post #3. “Tecnicamente guarita”, però.
Sembra incredibile, ma anche questo glorioso, epico, lunghissimo anno di pestilenze, cavallette e pioggia di merda è arrivato alla fine. Sono “tecnicamente guarita”, mi hanno detto, ma non fuori pericolo. La mia radioterapia è iniziata questa settimana. Non ho ancora preso fuoco.

Kintsugi Project. Storie di donne-albero. Catia
Catia ha 47 anni, quasi tutti vissuti in mezzo ai libri. Ne legge un paio a settimana e fa la libraia da vent’anni. Nel 2014, all’età di 38 anni, Catia scopre di avere un carcinoma duttale G2. Pensa: “Forse me lo merito”.

Kintsugi Project. Storie di donne-albero. Barbara
“Ho sempre vissuto la vita col piede sull’acceleratore”. È così che Barbara, ex giocatrice semiprofessionista di pallavolo, inizia a raccontarmi di sé. Nel 2015, a 51 anni, Barbara si ritrova a uno screening di prevenzione e incontra una dottoressa senza sorriso che le dice con la voce metallica di un dispositivo elettronico: “C’è qualcosa che non va”.

Serie 3, post #2. Lettera a Babbo Natale
Quest’anno, il Natale l’ho fatto iniziare oggi. Scriverò una lettera a Babbo Natale, ecco la novità. L’ultima, penso di averla scritta trentacinque anni fa. Ho tanto da chiedere. Alcuni dei miei desideri sono irrealizzabili e teneri come quelli dei bambini, altri no. Quelli no, comunque, sono perlopiù pretenziosi.

Kintsugi Project. Storie di donne-albero. Loriana
Loriana è una donna ascolana con il Carnevale nel sangue. È una donna sana e forte che si affaccia alla soglia dei quarant’anni, quando, nel 2002, con le dita sul suo seno sinistro si ritrova a tastare un nodulo, piccolo e duro come un nocciolo di ciliegia.

Serie 3, post #1. PICO: il re del sottovuoto
21 giorni dopo la mastectomia. Tutte le mie ferite sono lente a guarire. Per quella facile facile lasciata dall’intervento chirurgico, comunque, mi hanno spremuto la mammella come si fa a una vacca da latte. Mi hanno messo sottovuoto il seno. Mammelle come tranci di prosciutto, forme di pecorino stagionato (anche queste, al taglio, stillano una lacrima).